Trattasi di una pineta costituita da circa 4000 alberi di pino, della varietà d’Aleppo, piantumati oltre 35 anni fa e si estende su un territorio di poco meno di 6 ettari occupato da essi per il 70 % circa.
Il resto del territorio è costituito da una striscia con rocce affioranti che si protende alla sommità collinare da dove si gode della visuale mozzafiato di tutta la costa isolana.
Tale striscia non fu piantumata sia per la natura del suolo poco idonea ma anche per preservare la vegetazione autoctona, costituita soprattutto da lentischio e palma nana.
Il territorio è delimitato da una recinzione in paletti e filo spinato.
Coordinate gps: 38°58’39”N 8°25’20”E
L’ingresso della pineta, unica in zona, ha un fronte di oltre 300 m che si affaccia sulla strada che porta al “semaforo”, oggetto di trattative con il demanio per la sua acquisizione ai fini della sua ristrutturazione per trasformarlo in country club.
Già in zona ci sono siti adibiti a b&b di campagna, ristoranti a motivo del notevole richiamo che il territorio vanta per la sua natura, vicina al mare, in particolare alla punta di Capo Sperone, la più a sud dell’isola. Richiamo che proviene anche dalla molteplicità e ricchezza di emergenze archeologiche, tipo nuraghi, tombe protostoriche, fenicie, puniche e romane.
Il terreno ricade nella zona E2_2b, Aree agricole del Puc, come da certificazione di destinazione urbanistica. In essa sono ammesse strutture mobili per usi turistici oltre a quelle fisse a fini agricoli.
Si richiedono 90.000 euro, ossia 15.000 euro per ettaro.