Un suggestivo sito, di grande impatto visivo, sorge nel cuore pulsante dell’isola di Ortigia. Forse il vicolo, dove è ubicato, è un pò sconosciuto a molti siracusani, ma non certamente agli artigiani ed ai cultori dell’arte.
Il prestigioso immobile che vi presentiamo, nasce nel 1652 come Monastero di Santa Teresa fondato sotto la regola carmelitana dall’allora vescovo Giovanni Antonio Capobianco. In questa Chiesa, oltre alle feste del proprio istituto, le Teresiane celebravano con solennità la festa del Cuore di Gesù. Un incendio nel 1800 la distrusse, per essere ricostruita nel 1806, fino al 1882, a causa della mancanza di manutenzione del reclusorio, le ospitanti furono costrette a trasferirsi ed infine nel 1885 la chiesa fu concessa alla società dei Naviganti. Chiude definitivamente al culto nel giugno del 1924. Successivamente, ha accolto ed è stata la sede di importanti attività sia pubbliche che private.
L’edificio ricopre una superficie totale di circa mq. 500 ed ha un’altezza di circa dieci metri; si sviluppa su tre livelli con dei pilastri che sostengono i livelli superiori. All’esterno si possono ammirare il prospetto principale dell’edificio, le finestre arricchite da cornici sui laterali, particolari, che raccontano la storia di un luogo sacro. Oggi, grazie ad una rielaborazione urbanistica-scenografica, si può fare rivivire uno spaccato storico-culturale di un monumento con le sue più antiche, sopravvissute, testimonianze architettoniche di Ortigia.