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Il nome deriva dai "Prata Neronis", poi nel Medioevo "Prata Sancti Petri" e più avanti "Prati di Castello". I prati rappresentavano infatti la nota dominante di quello che sarebbe diventato nell’Ottocento il rione Prati. E’ su una base di orti, vigneti e paludi che è sorto il geometrico abitato che lo caratterizza oggi. La necessità di ampliare la città divenuta capitale trovò spazi a sufficienza nella zona, che sembrava adatta ad accogliere insediamenti di carattere. Amministrativo, mentre l’area di Monte Mario si offriva alla creazione di un bel quartiere residenziale. Furono edificate abitazioni confortevoli ed eleganti, anche per convincere i romani a passare il ponte e trasferirsi in una zona considerata fino a poco tempo prima poco allettante.
In epoca romana il territorio dell'odierno rione Prati consisteva in vigneti e canneti facenti parte delle proprietà di Domizia, moglie di Domiziano, da cui la zona prese il nome di Horti Domitii ("Orti Domiziani") e in seguito di Prata Neronis ("Prati di Nerone"). Durante il medioevo la zona prese il nome di Prata Sancti Petri ("Prati di San Pietro") in riferimento all'adiacente basilica vaticana.
Fino al 1870 vi si estendeva una vastissima distesa di prati naturali, di campi e anche di paludi, punteggiata, soprattutto nella zona delle pendici di Monte Mario, da qualche casale e per il resto completamente deserta, conosciuta come Pianella di Prati o Pianella d'Oltretevere, o ancora Prati di Castello (in riferimento a Castel Sant'Angelo).
La costruzione del rione Prati si concluse nella prima metà del XX secolo, sebbene alcuni edifici più moderni siano stati costruiti successivamente, a scapito di villette preesistenti. Inoltre molti dei palazzi subirono nel corso del tempo ampliamenti e sopraelevazioni. Il rione Prati è oggi caratterizzato dalle strade ampie e regolari, nell'ottica di un impianto urbanistico geometricamente regolare, da palazzi eleganti in stile umbertino e da villette in stile liberty.
Il 20 agosto 1921 si costituì il rione Prati, l'ultimo dei rioni di Roma, nato come quartiere che accogliesse le strutture amministrative del Regno d'Italia e zona residenziale per i funzionari dello stato. L'impianto urbanistico stradale fu studiato in modo tale che nessuna delle nuove vie avesse come sfondo la cupola della Basilica di San Pietro, a testimonianza dei rapporti tesi tra il nuovo stato italiano e la Santa Sede nell'epoca precedente la firma dei patti lateranensi