Rif. 3019 - Modica - La Villa è stata costruita tra il 1896 e il 1898 dai capimastri Distefano Giovanni, Giuseppe e Lamonica Mario, su progetto dell'ingegner Carlo Cartier con studio a Livorno.
I committenti furono l'avvocato Antonino Galfo Ruta e la moglie Antonietta Denaro Papa.
Su precise richieste dei committenti, lo stile della villa richiama alcuni motivi del gotico, del rinascimentale e del moresco. La torre, i merli a coda di rondine, il bugnato, le finestre e i fregi ad archi acuti, la loggetta colonnare, si confanno all'eclettismo che durante la seconda metà del XIX secolo connotò, in Europa, alcune delle più importanti abitazioni dei ricchi borghesi e della nobiltà.
I tetti sono rivestiti con tegole rosse. Gli spioventi delle dipendenze sono molto inclinati e richiamano lo stile di alcune costruzioni alpine. Un elegante fregio traforato, con motivi che richiamano quelli delle finestre, adorna, come un merletto, le gronde che ricadono all'interno del cortile di servizio. Il decoro è ripetuto sugli archi delle porte e delle finestre che dall'abitazione danno sul cortile interno. Tre dei quattro cancelli di ferro battuto, che controllano gli accessi alla villa, sono retti da piedritti sormontati da acroteri in stile. Quello principale s'innesta su due originali torrette con sommità coronata da un fregio merlato e angoli e basi rivestiti a bugne. Sulle pareti delle stesse si aprono due finestre ad arco acuto con fregi ornamentali lungo il contorno che, a modo di guardiole, si affacciano sulla strada.
Nonostante l'eterogeneità degli elementi, il progettista perviene a un risultato armonioso, equilibrato e originale, tanto da far considerare "Villa Galfo" fra le più belle costruzioni di quel periodo.
La costruzione si estende su 2000 metri quadrati circa e si compone di un'abitazione principale, un vasto parco-giardino, delle dipendenze, una casina del cacciatore, una tettoia con canile, un ampio cortile.
L'abitazione per i proprietari, posta su piano rialzato, è suddivisa in dodici ambienti serviti da numerosi locali accessori. Una scala interna, dal disimpegno, conduce alla loggia e al contiguo "parterre" posti a primo piano.
Sui lati sud ovest e nord est, a piano con l'abitazione, corre una terrazza collegata mediante eleganti, brevi e comode scale al giardino e al frutteto.
Un ampio cortile, a nord ovest, collega l'abitazione alle dipendenze e consente lo smistamento del traffico veicolare.
Il corpo delle dipendenze comprendeva: le stanze per la servitù, i lavatoi, le cucine, la rimessa, la stalla, la stanza del cacciatore e i canili. Allo stato attuale alcuni ambienti sono stati ingranditi e modificati per adattarli alle mutate condizioni d'uso.
Un parco-giardino ricco di essenze, con aiuole a disegno, vasca dei pesci, palco per la musica, si antepone da sud ovest all'abitazione e mediante un lungo viale alberato conduce, in uscita, al cancello d'ingresso principale che immette sulla statale 115 Modica- Ispica.
All'interno di alcune stanze dell'abitazione sopravvivono quattro volte decorate realizzate tra il 1906 e il 1908 da Bartolo Sisino, uno dei più qualificati pittori-decoratori dell'epoca, autore di numerosi lavori sia a Modica sia nel circondario. Si tratta per lo più di decori a grottesche, medaglioni e cassettoni simulati. Nelle scale di accesso alla loggetta e al parterre si sviluppano decori in stile "art nouveau". La loggetta è una bella composizione di luci colorate provenienti dai vetri policromi e decori floreali in tinte pastello. Il parterre e decorato con motivi zoomorfi e floreali che nell'insieme rappresentano uno di quei tipici "giardini d'inverno", molto spesso presenti nelle case di villeggiatura di questo periodo.
Si accede alla Villa, dalla statale 115 Modica - Ispica, attraverso un monumentale cancello di ferro battuto che immette in un viale alberato e conduce al giardino. Da questo, con un gioco di scale, brevi e con balaustra di pietra traforata, si raggiunge l'ingresso nobile posto alla base della torre e sovrastato da una finestra e dal blasone gentilizio dei Galfo Lorefice. Dall'ingresso si passa al salotto a destra e alla sala da pranzo a sinistra. Sul fondo dell'ingresso, una porta a vetri decorati immette in un disimpegno che prende luce dalla loggia soprastante e che consente il collegamento con tutti gli altri locali dell'abitazione. Una scala laterale, dal disimpegno, conduce all'interno della loggia illuminata da ampie vetrate policrome e da questa a un'apertura che immette in un parterre, con affaccio sul giardino.