Se, quando chiudete gli occhi, vi immaginate in una casa dagli spazi generosi, circondati dalle voci allegre dei vostri figli e di tanti amici, raccolti intorno ad un camino oppure a un barbecue, quando fuori è bel tempo, una casa dallo stile classico ed elegante, costruita e curata con la sapienza di chi ne ha amato ogni angolo e dettaglio, allora potete riaprirli perché quella casa esiste.
Varcata l’ampia cancellata di ferro, la vedrete sorgere sulla vostra sinistra, costruita con mattoni a vista e affiancata dal portico ad ampie arcate, di oltre 130 mq. Tutti gli spazi in questa casa a pianta quadrata sono stati pensati per essere vissuti comodamente: ampia la sala da pranzo con il camino e la cucina a vista, ampio lo studio, il bagno e la lavanderia a piano terra, con accesso diretto al portico.
Salendo le scale di marmo bianco di Asiago si trovano tre camere matrimoniali, di cui una con bagno en suite, uno studio con balcone e un grande bagno. Al piano interrato l’enorme sala polivalente, con secondo camino e stanza che può fungere da dispensa, o da palestra per gli sportivi che cercano un po’ di privacy per allenarsi in tutte le stagioni. Sugli oltre mille mq di giardino che circondano la casa, ognuno potrà realizzare i propri sogni all’aria aperta: giocando, correndo, nuotando (perché lo spazio per fare una piscina olimpionica c’è) o, semplicemente, godendosi il tempo sdraiato su un’amaca a contemplare il cielo.
Venite a scoprire il vostro prossimo stile di vita.
Vigonza è oggi il capoluogo di un popoloso Comune, alle porte di Padova, cui fanno capo numerose frazioni e località dalle radici millenarie.
Quest’area fu abitata fin dai tempi dei veneti antichi e venne compresa in quella grande opera di architettura e ingegneria denominata “graticolato romano”, forse già precedentemente rispetto all’età romana, comunque almeno fin dalla seconda metà del l° secolo a.C.
Il “graticolato” divideva il territorio a nord-est di Padova in un reticolo di vie e di corsi d’acqua delimitanti la campagna vigontina in quadrati perfetti di 710x710 metri. La frazione di Perarolo, appare per la prima volta in un documento del 1025 e nel 1064 viene menzionata come il più antico feudo del vigontino, di cui è detentore il nobile Uberto figlio di Ariprando da Fontaniva. L’abitato di estende lungo Via Diaz, dove si trova il nuovo centro con la moderna chiesa, all’interno è custodito il famoso e bellissimo Cristo moro, in legno, attribuito allo scultore bellunese Andrea Brustolon (secolo xvi), costruita negli anni ‘70 a seguito della nascita della parrocchia di Busa, rimpiazzando la vecchia chiesa parrocchiale di s. Andrea risalente al 1064, restaurata nel 1600, venne ampliata nel 1800 ed attualmente chiusa. Lungo Via s. Gregorio Barbarigo, all’altezza di un capitello eretto dai fratelli Marinoni nel 1760, si può notare il palazzo padronale settecentesco della famiglia Fongaro. Il nome Perarolo indica il mucchio di pietre che, posto lungo un’antica strada, segnava confini o forniva indicazioni ai viandanti.