In zona verde e panoramica, recente villa indipendente con giardino, composta da ampio soggiorno, cucina abitabile con affaccio sul ampio terrazzo coperto, 2 camere, bagno. Al piano primo ampia camera mansardata indipendente.
Al piano seminterrato grande taverna/cantina con bagno ed accesso indipendente con l'esterno.
Completano la proprietà una doppia autorimessa, cortile e giardino perimetrale.
Occasione!
Per info:
F.Mirco 342.5536792
Il territorio di Borgo Ticino fu frequentato fin dall'epoca preistorica come documentano alcuni resti archeologici, sempre in base a ritrovamenti archeologici sembra che il suo territorio fosse abitato anche in epoca romana[4].
Borgo Franco, come era chiamato nella sua prima fase di vita l'attuale insediamento, fu edificato da Novara prima del 1190 sulla collina sovrastante l'antico centro fortificato di Lupiate indicato nei documenti come curia Lupiati. La nuova fondazione era rivolta a contrastare i signori locali, la potente famiglia dei da Castello. Nel 1413 i diritti feudali su Borgo Ticino vennero concessi a Lancillotto ed Ermete Visconti. Nel 1447 il feudo passò alla famiglia Borromeo alla quale rimase fino al 1646. Durante l'età napoleonica il comune entrò a far parte del Dipartimento dell'Agogna, cantone di Arona. Dopo il ritorno dei Savoia, nel XIX secolo venne a capo di un mandamento da cui dipendevano i centri di Agrate Conturbia, Bogogno, Castelletto Sopra Ticino, Comignago, Divignano, Pombia, Varallo Pombia e Veruno; vi avevano sede il tribunale di giudicatura e l'ufficio delle gabelle regie.[5]
Nel 1855 fu inaugurata la linea della ferrovia arona-novara, lungo la quale si trova la stazione di Borgo Ticino.
Durante la seconda guerra mondiale, Borgo Ticino fu vittima di un sanguinoso eccidio: il 13 agosto 1944 per rappresaglia le truppe nazifasciste misero a morte 12 giovani innocenti, poi saccheggiarono e incendiarono numerose case. Ai dodici martiri è dedicata la piazza principale del paese.
Il testimone Alessandro Griggio ha detto: “Io, con queste mani, proprio con queste, li ho presi e portati al cimitero. Con queste mani. Non posso dimenticare quella mattina, quello che ho fatto, quello che ho toccato. Le mie mani che prendono i corpi dei miei amici le ho sognate e le sogno tuttora”[6]
Il 17 ottobre 2012 presso il Tribunale Militare di Verona è stata pronunciata la condanna all'ergastolo di Ernst Wadenpfhul, unico sopravvissuto tra i nazifascisti responsabili della strage di Borgo Ticino.[7]