L'idea di accoglienza è fortemente radicata nel genoma delle case salentine e spesso è proprio il consolidato passaggio tra le generazioni a rinvigorire la gioia domestica di questi luoghi, una meraviglia fatta di tradizione e di memoria, un gioco di equilibri tra l'atteso e l'inaspettato, occasione preziosa di incontro tra destini diversi ed uguali al tempo stesso.
Questa volta facciamo tappa nel centro storico di Ortelle, in una casa dal sapore autentico, le cui radici narrano di un legame profondo con la ritualità della vita domestica, in uno scenario di bellezza quasi istintiva, dove volte di consistenza diversa sembrano legate tra loro da una sorte lontana anni luce dal punto in cui oggi continuano a dare forma allo spazio. L’itinerario domestico incoraggia da subito l’idea di un’ottima distribuzione delle stanze, con un cortiletto antistante che preludia l’ingresso e che potrebbe essere esteso sul lato destro attraverso la rilettura del vano tecnico, una scelta che gioverebbe alla facciata in termini di equilibrio ed armonia generale, permettendo al tempo stesso di immaginare un ingresso alternativo a quello esistente, con un più generoso apporto di luce sul versante settentrionale.
La prima sala che incontriamo porta con sé una trasparenza di lettura a dir poco cristallina, perché nell’intreccio delle volte originarie che presidiano i due fronti emerge la consistenza naturale di quello che un tempo doveva essere la corte introduttiva, su cui affacciavano i due ambienti laterali voltati rispettivamente a botte e a coda di rondine, evocazione istintiva che vale a tracciare una possibile chiave di lettura per una ristrutturazione che si voglia autentica e fedele agli archetipi.
Quale grande gioia possa venire dal contatto diretto con una casa dalla forte identità storica è possibile sperimentarlo muovendo i passi nella metrica delle due sale a botte che si liberano sul versante ponentino, con proiezione sul giardino retrostante, il tutto reso ancor più emozionante dal fatto che l’orientamento della volta muta come a emulare un abbraccio accogliente e carnoso, una rotazione avvolgente ed elegante al tempo stesso, capace di alleggerire la straordinaria stazza delle mura perimetrali. L’itinerario domestico viene completato, lungo lo stesso versante di esposizione della prima sala, da un ulteriore ambiente voltato a squadro, con apertura sullo spazio verde retrostante, e da un bagno, collocato in posizione servente sulla destra, suscettibile di essere rivisitato nelle misure come nella posizione.
Il giardino, miracolo di riservatezza e di luce, porta in dono un’essenzialità che dilata la percezione degli spazi, spingendo nella direzione di aperture più generose che dall’interno proiettano verso l’esterno, con tratti di mura più antiche che fanno da sfondo agli agrumi, in un gioco sinuoso di rami e frutti che ritraggono la mappa sublime del fluire del tempo e delle stagioni. Al vertice della scala in pietra, si raccolgono tutti insieme i riverberi colorati del centro storico, i solchi profondi della memoria, la geometria umana delle terrazze ricolme di pomodori da seccare, vento scomposto che muove storie di identità e di legami famigliari, fruscio di sentimenti che riempie il cuore di serenità e libera i pensieri come fossero aquiloni.
Ortelle è un affascinante paesino del basso Salento, caratterizzato da un cuore antico e da una apprezzabile bellezza monumentale. La piccola cittadina trae il nome dal termine latino “hortella” (piccoli orti), allusivo probabilmente della presenza di piccole estensioni di terreni fertili in un contesto salentino caratterizzato invece da terreni scarsi e rocciosi. Ottima la sua posizione rispetto al mare e agli altri centri abitati della costa adriatica, avendo nelle immediate vicinanze Spongano, Poggiardo, Diso e Santa Cesarea. Avrete la fortuna di essere a soli 10 minuti dal mare di Castro, a 30 minuti da Otranto e 40 minuti da Lecce.