Se avessimo nella mente la formula dell’antica bellezza, quella capace di trasformare ingredienti semplici in autentica armonia domestica, forse non proveremmo tanta meraviglia nel visitare case dal profondo vissuto. L’incanto di questi luoghi in verità non sfiorisce; l'intreccio di storie e ricordi silenziosamente si muove sottotraccia, perché le case che abitiamo ci abitano a loro volta, trattenendo con pazienza una parte importante del nostro vissuto.
La casa che incontriamo in via Verdi, a Marittima, ad un passo da Piazza Principe Umberto, instaura un dialogo appassionato con le radici. Ogni ambiente è pervaso da un profumo materno, un senso di gioia che infonde serenità nei pensieri e ci fa sentire a casa. Oltre il cortile di ingresso, dislocato a ponente, si accede ad un comodo andito che organizza intorno a sé buona parte degli ambienti della casa. Sulla traiettoria della porta di ingresso si apre una generosa sala pluriuso il cui respiro trae linfa dallo spazio esterno retrostante, mentre sulla sinistra un’ampia zona giorno, con camino in posizione angolare, libera uno spazio intrigante per ampiezza e apertura sullo spazio esterno, senza trascurare la presenza ai due lati opposti di un cucinino e di un bagno di servizio, suscettibili di variare nelle misure e nella loro destinazione.
La corte retrostante, raggiungibile oltre che dalla cucina anche dal corridoio in posizione servente, completa alla perfezione lo spazio dedicato alla convivialità e al relax, perché in questo rettangolo fortunato, che si apre sul cielo azzurro, può trovare la giusta collocazione un tavolo salentino dalla convivialità vivace, sotto un cannicciato che mitiga con devozione le trame calde del sole.
Il cuore della casa è dato da un ambiente stellato, in posizione centrale, intorno al quale ruotano ben tre stanze da letto con volta a squadro, oltre al bagno principale. Quello che sorprende è la straordinaria fluidità distributiva degli spazi, la percezione di ampiezza che viene esaltata dalle due porte finestrate in mediana, oltre che dal modo in cui la luce del giorno si muove sul volto bianco delle mura, incorniciando stanze dal candore elegante e discreto.
In cima alla scala, che origina nello spazio sussurrato tra la zona giorno e la zona notte, si apprezza un grazioso ambiente voltato a botte, la cui consistenza è quella di un tradizionale vano deposito, di quelli che un tempo custodivano vasi in terracotta ricolmi di legumi e che vibravano dei colori accesi dei pomodori d’estate. Meravigliosa la terrazza che si apre ai nostri occhi, una volta colmata la distanza di una manciata di gradini, perché qui è possibile gustare la metrica lenta e rigenerante di Marittima, avamposto privilegiato per disconnettersi dalla fretta di ogni giorno e ascoltare il richiamo suadente del mare all’orizzonte.