Officina Immobiliare propone in vendita in Valvarrone, in località Sueglio, caratteristico rustico con cortile.
Soluzione completamente da ristrutturare con cortile privato, situata nel borgo storico del paese e raggiungibile solamente a piedi.
Il caratteristico borgo di Sueglio non è accessibile con le auto e permette a chi lo frequenta, di essere vissuto nella totale tranquillità, ammirando panorami suggestivi.
In merito alla ristrutturazione è eventualmente disponibile uno studio tecnico e un'impresa edile per gestire una ristrutturazione chiavi in mano.
Per info anche presso i nostri uffici, a Colico (lc), in Via Nazionale n. 35 oppure a Morbegno (so) in Piazza III Novembre n. 1. Classe Energetica: Non soggetto
Dongo sorge sulla piana formata dalla foce del torrente Albano, alle porte dell’incontaminata Valle Albano, con una stupenda vista che spazia dall’Alto Lario a Bellagio.
Fin dall’antichità il paese ebbe una rilevanza economica e storica; in fondo alla valle si trova infatti l’importante Passo San Jorio, che collegava già in epoca romana il Lago di Como alla svizzera Valle Mesolcina. Membro insieme a Gravedona e a Sorico delle “Tre Pievi”, sin dal XV secolo il comune iniziò a sfruttare i giacimenti di ferro della valle, costruendo i forni e gli edifici per fondere e lavorare il minerale. Col passare dei secoli l’attività estrattiva crebbe, tant’è che nel 1791 il comasco Pietro Rubini fondò nel paese una fonderia. Alla fine dell’Ottocento le miniere vennero definitivamente abbandonate ma nel Novecento lo sviluppo economico di Dongo aumentò vertiginosamente con il passaggio della fonderia alla Famiglia Falck, che la trasformò nel più importante polo industriale del territorio. Al giorno d’oggi l’attività siderurgica ha subito un forte calo.
Il nome del comune è però noto principalmente per i fatti legati alla fine del regime fascista: nell’aprile del 1945 venne bloccata tra Musso e Dongo la colonna di Benito Mussolini in fuga verso la Svizzera e sulla piazza a lago avvenne l’esecuzione degli ultimi gerarchi fascisti.
Questi fatti sono ben documentati dal Museo della Fine della Guerra, situato al pian terreno del Palazzo Manzi, che propone un percorso multimediale immersivo volto a ricostruire gli episodi legati alla Resistenza Comasca e alla fine della Seconda Guerra Mondiale. Palazzo Manzi, sede del Municipio, fu costruito all’inizio del XIX secolo per una famiglia nobile del luogo e costituisce uno degli esempi più espressivi di Neoclassicismo in Alto Lario. All’interno si trovano ambienti molto sfarzosi come la Sala d’Oro, il salone di ricevimento della famiglia Manzi caratterizzato da diffuse dorature e affreschi, la Cappella dell’Immacolata e l’antica biblioteca.