Appartamento su due livelli facente parte di un fabbricato storico di maggiore consistenza, composto: Piano Terra; ingresso-corpo scala con grande pozzo di luce, legnaia, due stanze, locale caldaia, locale posto al piano ammezzato. Piano Primo; avente doppio ingresso a sua volta composto da, ingresso-soggiorno-angolo cottura, disimpegno/corridoio, tre camere, due bagni oltre cantinola e balcone.
Suggestivo immobile in parte ristrutturato, immerso nella cittadina di Altomonte ubicata sulle colline che dominano la piana di Sibari, con un orizzonte che si tuffa nelle onde del mar Jonio e con l’abbraccio dei monti del Pollino, dell’Orsomarso e della Sila. L’antico nome di Altomonte era “Balbia”. Plinio il Vecchio nella sua “Naturalis Historia” cita i vini “Balbini” e la “miniera di salgemma”. Di certo però l’abitato di Balbia è antecedente all’epoca romana. Si sostiene anche che l’antica voce fenicia “Baal” abbia dato origine al nome Balbia; a qualcuno piace associare il nome all’imperatore Balbino, ipotizzando qui origini e possedimenti della sua gens. Sul territorio c’erano insediamenti pre-ellenici, lo testimoniano i numerosi reperti affiorati e la presenza del fiume Esaro, le cui sponde costituivano la naturale via di collegamento tra mar Jonio (Sibari) e mar Tirreno (Lao), attraverso il passo dello Scalone ed il Varco del Palombaro. Intorno all’anno 1000, in alcuni documenti, si incontra il nome “Braellum“ e “Brachal”, antico nome saraceno. Questo nome non piaceva, per la sua assonanza, al conte Filippo Sangineto, feudatario di queste terre, e nel 1337 lo fa cambiare in “Altifluvium”; solo nel 1343-44, regnante la regina Giovanna d’Angiò, su richiesta dello stesso Filippo Sangineto, si cambia ancora nome e si arriva al definitivo “Altomonte”. Nei secoli successivi la storia locale segue quella del Regno di Napoli, del regno delle Due Sicilie e del Regno d’ Italia, intrecciandosi con le vicende delle famiglie dominanti: Guasta o Vasta (1105), Caraffa o Caracciolo, i Pallotta (1269), Sangineto (1308), Ruffo e Sanseverino. Le varie dinastie feudali hanno arricchito la cittadina di pregevoli opere d’arte e monumenti, che oggi costituiscono quella preziosa eredità, che permette di annoverare Altomonte tra le più belle “Città d’Arte”. Altomonte è al centro di un vasto territorio ricco di storia e di memoria: partendo dal paleolitico, testimoniato dalla Grotta del Romito di Papasidero, si sale all’età del bronzo con i ritrovamenti di Broglio di Trebisacce, si attraversa tutta la civiltà della Magna Grecia, e su nei secoli si incrociano l’Era Romana, l’Epoca Bizantina con i monumenti di Rossano, il periodo Normanno con Roberto il Guiscardo a San Marco Argentano, fino alle testimonianze storiche ed artistiche più recenti, testimonianze che richiamano migliaia di turisti, anche per la vicinanza col Parco Nazionale del Pollino, col Parco della Sila e con le splendide spiagge del Mare Jonio.
Centro Storico - Altomonte (cs)